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Home » Woodly, U pisciteddu di Capo Gallo

Woodly, U pisciteddu di Capo Gallo

5 Agosto 2017 by piccolasicilia Archiviato in: Racconti personalizzati Lascia un commento

orecchini a forma di pesciolino

Woodly era nato e cresciuto nella riserva di Capo Gallo, proprio accanto a quel anfratto protetto alla vista dei più, poco prima di Barcarello. Quel promontorio carsico era così affascinante che mamma e papà Pisciteddi avevano deciso di fare di una grotta sommersa, la loro casa. Tra la miriade di fratelli che quella sera vennero alla luce, uno si distinse per una macchia all’altezza del cuore.

Era Woodly, u pisciteddu dal cuore di legno. 

Non era né legnoso né arido Woodly, anzi! aveva una fantasia e un desiderio di scoperta non comune. E poi? Perché continuare con questa convinzione assurda che il legno sia rigido, fibroso e stopposo… il legno è vita, cuore pulsante dell’anima ossigenante della terraferma. Anche il legno ha un cuore e batte, come il suo. Forte.

Solo che quella macchia scura, color legno, proprio sul cuore, era la pena della nonna. Appena aveva visto il petto del pesciolino esclamò portandosi le pinne sulla testa:

“Sangu miu, chistu nasciu cu cori ri lignu”

La nonna di Woodly infatti vedeva in quell’oscura forma un presagio di sventura. E aveva dato la colpa alla nuora. Proprio quando era incinta continuava con quella curiosità… che mai c’era da sapere se non che era il mare la loro vita?

“Possibile che tra tutte le cose da guardare nell’infinita bellezza di questi fondali, doveva – sciagurata! – stare proprio a guardare Capo Gallo? Ci sono banchi di posidonia oceanica e lei che fa? A testa in sù a guardare la macchia mediterranea… “

Mamma Pisciteddi non poteva farci nulla: gli arbusti che vedeva dallo specchio d’acqua, così resistenti alla salsedine come il finocchio di mare e il Limonium panormitanum, l’affascinavano e la incuriosivano.

“Chissà che profumo che fanno… da qua sotto non posso sentire, ma prima o poi metterò il naso fuori dall’acqua. A costo di essere l’ultima cosa che faccio”. 

Aveva studiato, mamma Pisciteddi, che in alcune zona della terraferma attecchiscono piante davvero particolari e uniche. Già, uniche come il suo pisciteddu a cui aveva impresso la sua passione e il suo amore. Quando poteva Woodly stava solo con la madre che lo portava a ispezionare la riva, a pochi passi dagli scogli. E stava ad ascoltare attento e curiosamente felice, mentre la mamma gli faceva notare oltre lo specchio d’acqua:

  • il Glaucium Flavum, il papavero giallo
  • la Ginestra Spinosa
  • il  Camedrio
  • e i vari elementi di macchia mediterranea: la palma nana, il lentischio, il cappero, l’erica, il mirto, il timo, l sommacco siciliano, l’asparago spinoso, alalterno, la camomilla di Monte Gallo, l’olivastro e la ruta d’Aleppo.

Una sera una luce richiamò l’attenzione dei due pesciolini che erano usciti per una passeggiata. Madre e figlio erano là sotto che osservavano un puntino rosso illuminare la parte di riserva a precipizio sul mare. Andava e veniva, come un fuoco fatuo. La sera era ventosa e mamma Pisciteddi capì subito cosa stava per accadere.

Sfrecciò verso gli scogli, dove prima aveva visto sostare un pescatore. L’uomo stava ancora là, in dormiveglia, con la testa penzoloni da un lato, ma fermo.

 “Si è addormentato, accidenti!! Woodly, fai come me. Muoviti!”

Iniziò a dimenarsi, uscire e rientrare dall’acqua, con fare forsennato.

Fecero un tale baccano da risvegliare l’attenzione del pescatore che, presa la torcia in mano, notò lo strano movimento verso riva. E dagli scogli, la luce si posò sulla fiancata che aveva iniziato ad ardere. L’uomo prese subito il cellulare avvisando per tempo i pompieri e le forze dell’ordine al completo.

Quella fu l’ultima volta che Woodly e la madre poterono stare assieme. 

Ma fu la prima in cui riuscirono a sentire l’odore del lentischio, quello fresco, non arso dalle fiamme. Il pescatore si era ritagliato il suo spazio temporaneo per pescare proprio là accanto dove poi aveva trovato Woodly che ancora si dimenava.

“Non ti preoccupare, mi prenderò cura di te e farai compagnia alla mia bambina”

Woodly cuore di legno e profumo di lentischio ciò che tanto desideravi ora è realtà. 

E se anche tu pensi di poterti prendere cura di un pisciteddu, scrivi a Rosa e fai riferimento alla storia che hai appena letto.

 

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